venerdì 23 maggio 2014

Tappa 6: Foum Zguid - Foum Zguid....ultimo anello


Udite, udite…eccoci pronti a raccontare l’ultima tappa della gara!
Si lo so, avete tutte le ragioni del mondo, sono in ritardo, anzi in ritardassimo, e nonostante questo vi devo ancora raccontare il viaggio da Foum Zguid a Essaouira e l’arrivo sulla spiaggia, la premiazione e la serata di gala, o sul nostro ritorno a Roma, ma credo che per il momento a voi interessi di più capire gli ultimi giri che abbiamo fatto l’ultimo giorno e dove ce ne siamo andate a girovagare!
Ormai sapete benissimo che la partenza è fissata per le 6, con sveglia alle 4, ma stavolta non abbiamo avuto bisogno di rassettare le nostre tende, avremmo dormito di nuovo allo stesso bivacco…nessuna possibilità di passare la notte fuori. Anche stamattina la fortuna ci è stata d’aiuto, siamo allineate bene sulla griglia di partenza, partiremo dalla linea 1 e saremo, grande novità, sul percorso E, ma neanche oggi il tempo ci è molto d’aiuto: una foschia incredibile aleggia intorno al bivacco e non sembra proprio voler andar via! Non si riesce a navigare con i punti di riferimento esterni, dobbiamo andare avanti con le indicazioni della bussola dell’auto e cercare di spostarci Nord, Sud, Est o Ovest ed avvicinarci a “traingolo” ai punti che vogliamo raggiungere (vedi disegno per spiegazione… J)!
Ma in qualche modo dovevamo pur fare! Il nostro road book ha solo due punti per iniziare (comuni a tutti i percorsi), e il primo punto è in prossimità della strada principale: andando più o meno verso ovest dovremmo arrivare proprio sulla strada che ci porterà proprio alla prima balise! Pensavamo di aver vissuto di tutto: tempeste di sabbia, paesaggi lunari, arrivare in Algeria, trovarsi tra le pianure dove non si riesce a trovare un punto di riferimento…ci mancava solo la foschia a non farci vedere niente intorno a noi….l’unica cosa che si riesce a percepire sono i fari delle altre auto che cercano come noi di indirizzarsi verso la strada.
Ok, ovviamente il primo punto non è molto difficile e ad una ad una le auto delle gazzelle si mettono in fila in attesa di prendere lo stickers da apporre nel proprio libro di navigazione e riprendere la navigazione: in circa mezz’ora ci siamo anche noi!
La nebbia è ancora bassa, non si riesce a vedere niente, a questo punto la sola scelta da fare per continuare la navigazione è quella di puntare prima ovest e poi sud per trovare la nostra seconda balise. La navigazione questa volta ci impone delle salite e discese in una vallata, con un terreno prettamente roccioso, per poi passare il fondo di un oued e all’uscita di questo dovrebbe esserci la nostra seconda balise. Saliamo sull’auto per provare a veder meglio dove potremmo andare, i km percorsi corrispondono a quelli teorici, ma non riusciamo ad intravedere niente di rosso…anzi, vediamo sbucare altre auto che hanno fatto la stessa nostra scelta tattica, ma niente! Proviamo ad avanzare un altro po’, magari avevamo calcolato male i km da percorrere, e vediamo tutte le gazzelle che si dirigono verso un punto, scorgiamo quindi anche noi la balise e decidiamo di andare: anche se non è la nostra potremmo capire meglio dove dirigergi. Arrivate sul luogo invece ci accorgiamo che il CP è proprio il nostro! C’è voluta più di un’ora per raggiungerlo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Prendiamo il road-book con il resto del nostro percorso: la tappa di oggi prevede un percorso di 120km! Anche oggi, oltre la nebbia, il vento non ci lascia tranquille, per cui ci troviamo costrette a rimanere in macchina per posizionare gli altri punti e fare le nostre strategie di gara: ovviamente fino a quando la nebbia non si diraderà sarà difficile navigare con la bussola a vista e la corrispondenza con le carte! Prima di ripartire alla volta della terza balise, facciamo un rapido check dei punti, dei CAP e dei km da percorrere e questo ci porta a scoprire il perché non fossimo riuscite a trovare la seconda balise: errore di piazzamento!e per mera fortuna, per non dire altro, che c’eravamo riuscite! Adesso era tutto chiaro e la nostra scelta di gara non era errata! Comunque questa scoperta ci porta a sistemare la rotta verso la terza balise, ma relativamente facile perché il percorso è giusto in direzione Sud! Non ci vuole molto a raggiungere la nostra balise, nascosta dietro un albero (ovviamente), ma proprio in prossimità di una zona sabbiosa!
Più difficile risulta invece la strada per raggiungere la balise 4, perché prevede, oltre un lungo percorso, attraversare delle zone con montagne abbastanza alte, per cui sarà necessario seguire dei sentieri e dei passaggi per poterle attraversare con più facilità! Innanzitutto per dirigerci verso il 4CP, ci sarà un percorso misto, cioè sentiero, strada e poi sentiero. Riusciamo a capire facilmente in che punto lasciare la strada per poi prendere il sentiero, i km erano perfetti, e già una serie di gazzelle si trova a fare lo stesso percorso! Ma ci si presenta subito un dubbio: zona sabbiosa di circa 500mt dove già altri veicoli si sono impantanati. Bisogna studiare attentamente il percorso da fare, e siamo anche agevolate dal fatto che alcune di queste zone sabbiose hanno anche delle pietre che agevolano il passaggio. Studiato per bene il percorso da fare, ci cimentiamo anche noi in questo passaggio, ma dobbiamo raggirare una montagna per poi poter riprendere il sentiero e lasciarlo dopo alcuni km per continuare su un altro o verso il nostro CAP. Ma ovviamente, come abbiamo sempre sperimentato sulla nostra pelle, la teoria non è mai uguale alla pratica: dove dovrebbe esserci il nuovo sentiero da seguire, c’è uno strapiombo difficile da percorrere. Per cui ci troviamo costrette ad applicare il piano B, cioè continuare sul sentiero attuale e fare un giro un po’ più lungo! Un po amareggiate, ma riusciamo nel nostro intento e alle 10:40 siamo alla nostra balise con un solo piccolo problema: la nebbia non ci abbandona e la navigazione diventa sempre più complicata!
Il quinto punto prevede proprio il passaggio in mezza ad una catena montuosa, sembra che ci sia un passaggio, ma non riusciamo a trovarlo! Inizialmente proviamo a passare il fondo di un fiume, anzi a navigarci nel mezzo, ma le ruote affondano, proviamo a costeggiarlo da una parte ma il costone roccioso diventa sempre più irto e non possiamo continuare, per cui decidiamo di provare a seguire un altro passaggio, risalendo un po’ la catena montuosa e poi passare….ma in questo caso la realtà si rileva ancora più difficile! Il fondo del fiume è ancora più arduo da passare, a dx e a sx dell’alveo i costoni rocciosi sono sempre più difficili, incontriamo anche le nostre colleghe angolesi che provano a trovare un passaggio, ma non riusciamo a venirne a capo! Rimaniamo pure affossate nella sabbia, e ovviamente non poteva non succedere anche l’ultimo giorno, ma fortunatamente eravamo in compagnia e le ragazze ci tirano fuori a ricambiare il favore che avevamo fatto due gironi prima! L’ultima soluzione possibile ci sembra di provare ad attraversare il fiume dal lato opposto a quello che avevamo fatto in precedenza, poiché dalla mappa sembrerebbe ricongiungersi con un sentiero, e poi tutta un’altra serie di sentieri che ci avrebbe portato alle successive balise. Un po’ a fatica, ma riusciamo in questo intento, passiamo il fondo del fiume, troviamo il sentiero e cominciamo a risalire verso la nostra balise,e a rincuorarci come sempre è vedere delle macchine degli organizzatori che passano anche loro per quello che è idealmente il nostro percorso. I sentieri in questo caso sono molto ampi e si incrociano tra di loro quasi come strade: quando si decide di seguirne uno, questo è molto evidente, infatti troviamo ben presto l’incrocio che ci porterà dritto dritto alla nostra balise! Arriviamo su una pianura e da lontano scorgiamo due balise: una ovviamente sarà la nostra, l’altra no! Dobbiamo scegliere verso quale andare, la distanza in linea d’aria potrebbe essere di 500 mt per cui potrebbero essere facilmente entrambe, ma decidiamo di andare verso quella che idealmente è sulla linea del nostro percorso, e le scelte fatte finora comunque ci paga: è la nostra!
Avevamo cominciato abbastanza bene, ma la ricerca di questo CP si è portata via 4 ore! Ci aveva demoralizzato, volevamo completare questa nostra giornata dando il meglio di noi, ed eravamo ancora a metà percorso.
Strategia per la prossima tappa: tornare indietro per il sentiero già tracciato, o prendere i nuovi sentieri che si prospettavano davanti alla nostra carta….oltretutto il CP7 si trovava proprio nei paraggi di questo CP, e quindi voleva dire ripercorrere la strada all’inverso per piombarci sopra!
Incroci di più sentieri si aprono di fronte a noi, ma riusciamo tranquillamente a seguire la strada corretta, incontriamo molte gazzelle sulla strada del ritorno proprio per andare verso il CP7, ma questo ci conforta sulla corretta direzione: ovviamente seguire i sentieri implica di percorrere dei km in più, ma ci porta alla meta in modo facile e veloce, infatti in poco più di un’ora ci imbattiamo proprio nella nostra balise 6, giusto un po’ a margine del sentiero che stiamo seguendo…siamo quasi arrivate alla fine del nostro percorso giornaliero.
Approfittiamo di questo momento di tranquillità per mangiare qualcosa delle nostre razioni militari, che non abbiamo consumato molto durante questi giorni, ma quest’ultimo momento, quest’ultimo pasto, non può non mancare!
Per andare verso il CP 7 adesso basterà ripercorrere la strada all’indietro…e per l’ennesima volta ci rendiamo conto con Valentina che non siamo molto brave a ripercorrere le nostre tracce! Non riusciamo a riprendere il sentiero, tracce infinite ci confondono, ma in teoria andando ovest dovremmo essere giuste, ma dopo un po’, facendo un po’ su e giù, riusciamo a ritrovare delle strade che avevamo percorso e riconoscere dei punti, inoltre avevamo notato la presenza di un cartello che ci avrebbe aiutato a capire quando avremmo dovuto lasciare il sentiero per dirigerci verso nord. La settima balise si trova subito dopo un incrocio tra due sentieri e scavallando una collina: queste le indicazioni su carta. I km corrispondono, e anche gli incroci dei sentieri, la presenza di altre vetture – come dell’elicottero – che ci rassicura, ma non riusciamo a vedere la nostra balise: controlliamo la carta, ripercorriamo  mentalmente la strada fatta….ma adesso siamo quasi su una collina, quella che dovevamo passare secondo la carta! Ed infatti appena scavalliamo, troviamo la nostra balise, lì al centro della valle! Che emozione!
Adesso non ci resta altro che andare verso l’ultima balise e poi rientrare al bivacco e festeggiare!
Guardando sulla carta, questa è posizionata proprio tra due cime rocciose molto alte, sembrerebbe esserci un sentiero, ma che poi finisce nel nulla…non ce la sentiamo di seguire quel sentiero, e ritrovarci poi in mezzo alle montagne rocciose senza capire dove andare e come uscirne, e anche in questo caso decidiamo per la soluzione più sicura: aggirare la collina rocciosa per poi entrare a prendere l’ultima balise di questa gara! Si trovano delle tracce lungo il percorso, sicuramente non siamo state le sole a non voler correre il rischio, e piano piano ci avviciniamo allle cime  Grand M'daouer uno spettacolo emozionante da togliere il fiato! L’ultima balise ti apre il cuore, le montagne a dx e a sx e il trovarti in questa cava, e la sensazione di essere riuscite in questa impresa incredibile!
Ma a dire il vero, non è ancora del tutto finito, dobbiamo rientrare al bivacco, certo, poca cosa ormai , ma ovviamente diventa importante perché stasera, dovremo restituire il sistema Iritrack e ritorneremo in contatto con la realtà con i nostri cellulari e poi la festa con gli organizzatori.
Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio anche per raggiungere il bivacco e restare concentrare fino alla fine! Abbiamo la macchina ancora piena di cose da mangiare, di acqua e dei regali che avevamo preso per i bambini, ma che per via della gara, della concentrazione che avevamo non eravamo riuscite a distribuire!
Poco lontano dal bivacco, troviamo due ragazzini sul bordo del sentiero che ci chiedono dell’acqua, per cui decidiamo di dare le bottiglie che ancora abbiamo e che non abbiamo consumato, qualcosa da mangiare e poi magari qualche penna. Diciamo che questi incontri mi sorprendevano sempre, ma quello di oggi in modo particolare! Scendo dall’auto perché l’acqua è proprio dietro il mio sedile e lo devo spostare per prendere le bottiglie, prendo qualche scatoletta, Vale mi passa delle penne e do queste cose ai due ragazzini, che diciamo sono più adolescenti di 17/18 anni che bambini. Uno dei due mi chiede se possiamo fare una foto insieme, io acconsento, e qua la prima sorpresa: la foto la facevamo con il suo telefonino un samsung di ultima generazione touch screen!, ci mettiamo vicino la portiera, così da far vedere la nostra nazionalità, e il ragazzino mi si mette vicino e mi passa un braccio intorno le spalle e con l’altro, invece di appoggiarsi all’altra spalle, la mette un po’ più bassa e con fare noncurante, cerca di appoggiarsi al seno!!!, ma stiamo scherzando?, anzi ma siamo folli? Mah! I ragazzini sono tutti uguali, in mezzo al deserto o nelle città più evolute….tecnologia e sesso!
Arriviamo al bivacco, dove una lunga fila di gazzelle clacsonanti ci attende!, ma non solo…Virginie e Thomas sono pronti ad accoglierci e a darci un grande abbraccio e a farci i loro complimenti per la nostra prestazione! Thomas con la sua macchina fotografica è pronto a catturare ogni singolo istante di questi momenti, e diciamo che noi siamo molto emotive…la lacrimuccia ci scappa, per l’emozione della gara, dell’esperienza, della fine di quella giornata, di aver portato a termine questo compito, delle emozioni vissute, dell’aver condiviso, attimo dopo attimo, queste giornate, nello stesso metro quadrato d’aria dell’auto, ma anche la solidarietà tra tutte le partecipanti, e sembra già di vedere in flashback i momenti più belli di questi giorni: dalla prima balise trovata da Vale, all’ultima della prima tappa maratona, alle notti nel deserto, alla tempesta di sabbia! Il nostro cervello sarà pieno di ricordi e memorie da condividere e raccontare!
La fila è molto lunga e scorre lentamente, e i fotografi ne approfittano per foto e filmini dell’ultimo momento! Ci chiedono di camminare con la bandiera sulle note di “Happy” per essere inserite nel filmino, e ci riprendono anche in uno dei nostri abbracci liberatori, mentre tante altre ragazze si cimentano in balletti vari!
La lunga fila è anche dovuta alla consegna del materiale in locazione – GPS e IRItrack – e soltanto alla restituzione di questi ci verrà riconsegnato il cell.
A questo punto, vado a fare il pieno per l’ultima volta e vado nell’atelier meccanico, dove inoltre mi dovrò occupare di svuotare la macchina. Già qualche sera prima Virginie ci aveva chiesto se volessimo lasciare in beneficenza qualcosa del materiale che c’era stato fornito (cibo, materassi, tende, etc)…io ovviamente avevo chiesto per Rasha “la posso tenere?”, mi ha risposto con una grossa risata, ma credo che volesse dire di no!
Svuotare la macchina non è stato così immediato: ho lasciato solo qualche bottiglia d’acqua, caramella e snack per il viaggio del giorno dopo, ma poi ho lasciato tutto – bevande, acqua, scatolette, pane, biscotti, razioni militari, fornelletto da campo,le ultime cose le avremmo lasciate l’indomani! Stasera, quando faccio la doccia, lascio anche la maglietta, il bagnoschiuma e le ciabatte alla signora delle pulizie, credo di fare cosa gradita….avrò più di 10 magliette da lasciare, non penso che le utilizzerò più!
Ultima notte in tenda, ma domani mattina si prospetta la sveglia alle 5 e partenza alle 6: ci aspettano più di 600km di strada, arrivare ad Essaouira, svuotare la macchina, lavarla e, se avanza un po’ di tempo, fare un passaggio alla SPA dell’albergo. Dopo la doccia tutte al bar per un bicchiere finale di birra, tutto offerto stasera, per poi la cena e la serata di festa: il piazzale centrale del bivacco è stato allestito con tappeti e cuscini e si sente già una bella musica in sottofondo: stasera si balla! Grande cena tutte insieme, stasera gli alcolici sono concessi (oddio, ci sono sempre stati, ma non ne abbiamo mai toccati): birra, vino e champagne soprattutto!, per poi buttarci in pista a ballare….ma la cosa più bella di quella sera, oltre lo spirito rilassato di tutte noi, sono stati i fuochi d’artificio per festeggiare la nostra impresa! Ma il nostro spirito rilassato non era la sola cosa che ci rendeva felici quella sera: sapevamo di aver concluso un’esperienza bellissima ed indimenticabile, che avevamo lavorato ogni giorno per fare del nostro meglio e raggiungere le nostre balise! E mentre la musica andava ancora a palla, noi siamo rientrate a dormire nei nostri loculi per l’ultima notte nel deserto!